Un consorzio europeo per la fabbricazione di accumulatori, destinati anche alle auto elettriche e che sia abbastanza competitivo da contrastare l’industria asiatica e americana. È quanto ha intenzione di creare l’Unione Europea: una sorta di “Airbus delle batterie” – il riferimento è al colosso dell’aeronautica, nato dalla collaborazione tra Francia, Germania e Spagna – in cui convergeranno gli investimenti di enti pubblici e privati. Vogliono essere della partita aziende dell’automotive e del settore energetico, che hanno già manifestato a più riprese il proprio interesse.
Il primo step del progetto sarà l’inaugurazione, nei prossimi mesi, di una fabbrica pilota con circa 200 dipendenti, per poi avviare altri due siti produttivi in Francia e in Germania, entro il 2023, con una forza lavoro di 3.000 persone. L’obiettivo dell’Unione Europea è ambizioso: coprire il 30% della domanda globale di batterie entro il 2030 e tra il 10 e il 15% entro il 2025. Numeri importanti considerando che oggi l’Europa non arriva all’1% della produzione mondiale di batterie al litio, contro il 92% dell’Asia (di cui un 60% lo detiene la Cina).
La commissione Europea ha così approvato aiuti di Stato per un totale di 3,2 miliardi di Euro, al fine di realizzare fabbriche di accumulatori in Sette Paesi, tra cui l’Italia. «La produzione di batterie in Europa è di interesse strategico per la nostra economia e la nostra società a causa delle sue potenzialità in termini di mobilità ed energia pulite, di creazione di posti di lavoro, di sostenibilità e di competitività», afferma Margrethe Vestager, la commissaria alla concorrenza: «Gli aiuti approvati garantiranno che questo importante progetto possa proseguire senza distorcere indebitamente la concorrenza».
I 3,2 miliardi verranno erogati da sette Paesi: i finanziatori più grandi saranno Germania, con 1,25 miliardi, Francia, con 960 milioni, e Italia, con 570 milioni. L’aspettativa è inoltre che i soldi dell’Europa facciano da traino per ulteriori investimenti di privati, per arrivare a un totale di oltre cinque miliardi da qui al 2031.
Fondi che saranno utilizzati per finanziare la ricerca su batterie a litio e allo stato solido in quattro aree di lavoro: materiali avanzati, moduli e celle, sistemi di batteria, riciclaggio degli accumulatori.
«L’intera catena del valore della filiera delle batterie potrà svilupparsi sul territorio europeo, permettendo così di mantenere una forte produzione industriale in Europa», si legge in una nota del Ministero dell’Economia francese, Bruno Le Maire: «L’emergere dell’industria europea delle batterie contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo dell’Unione europea di diventare il primo continente carbon neutral entro il 2050».
Grandi manovre anche per il gruppo italoamericano FCA, che ha annunciato per il 2020 la realizzazione a Torino, nel comprensorio Mirafiori, di un vero e proprio polo produttivo, denominato “Battery Hub”, con potenziale espandibilità per progetti futuri. «L’industria dell’auto sta cambiando profondamente e uno dei principali trend di cambiamento è legato proprio all’elettrificazione. Grazie alla realizzazione del nuovo centro di assemblaggio di batterie a Mirafiori, FCA accelera la spinta verso l’elettrificazione aggiungendo un nuovo tassello all’“ecosistema” che parte dalla filiera di fornitura per arrivare al supporto cliente.», commenta in una nota ufficiale Pietro Gorlier, COO della Regione Europa Medioriente di FCA.
Il nuovo Battery Hub ospiterà anche un’area in cui verranno previste attività di formazione, oltre che un processo pilota utile in fase di prototipazione e sperimentazione. È qui che sarà prodotta, dal secondo trimestre del 2020, la nuova Fiat 500 a propulsione elettrica: circa 1.200 persone saranno dedicate all’assemblaggio della vettura e la capacità della linea sarà di 80 mila unità l’anno, a fronte di un investimento iniziale previsto di circa 50 milioni di euro.
Fonte: lastampa.it